Architetto e designer contemporaneo: l’intero settore piange il terribile lutto. Morto a 84 anni Andrea Branzi.
Artista di fama internazionale, architetto e figura geniale nel suo campo, nonché Compasso d’Oro alla Carriera. Andrea Branzi è morto a 84 anni: era considerato uno dei padri del design italiano oltre ad essere stato sempre celebrato come un teorico della contraddizione e maestro del pensiero radicale. Un lutto molto pesante per l’intero settore che ora piange la sua scomparsa avvenuta lunedì 9 ottobre 2023 a seguito di un infarto.
Morto Andrea Branzi, tra i padri del design italiano
Branzi rimarrà sempre legato al design contemporaneo e il suo nome non verrà mai dimenticato nel settore. Aveva fondato, con Massimo Morozzi, Paolo Deganello e Gilberto Corretti, uno dei progetti più illustri e influenti del pensiero progettuale contemporaneo: Archizoom Associati. Grazie a lui è nato il pensiero del design radicale con l’architettura e il design considerati come strumenti per un’elaborazione critica della società e delle sue derive consumistiche.
Da quanto si apprende da Repubblica, l’uomo è morto a 84 anni nella giornata di lunedì 9 ottobre a seguito di un infarto. Nonostante l’intervento dell’ambulanza, l’architetto non ce l’ha fatta.
L’omaggio
Da mercoledì 11 ottobre, l’ingresso del Museo del Design Italiano accoglierà un omaggio ad Andrea Branzi esponendo una selezione di suoi progetti, parte della collezione permanente di Triennale. Non solo. Nella giornata di venerdì 13 ottobre, dalle ore 18.00, si terrà la proiezione pubblica di ‘Andrea Branzi, Mostra in forma di prosa’.
Il Presidente di Triennale Milano, Stefano Boeri, ha voluto ricordare il compianto genio del settore in questo modo: “Ci ha lasciati Andrea Branzi. Un gigante del pensiero radicale sugli spazi umani, un sofisticato storico della progettualità italiana, un designer visionario capace di abitare con ironia altri universi e mondi paralleli. Ci regala un’eredità potente e generativa di opere e testi – e un film prodotto un anno fa da Triennale che a tutti gli effetti è il suo testamento intellettuale”.